Livida nebbia ‘ntorno si spandeva,

umida, fredda, di colore intenso;

grave torpore presto m’induceva

e or s’annulla tutto quel che penso.

 

 

Vago leggero, volo sopra essa,

corpo mio giace sotto la tua coltre:

cambi color ma sei sempre la stessa,

il tempo va, indietro oppure oltre.

 

 

Tanto vorrei saper chi sono io,

se sopra o sotto il Ver si manifesta,

dimmi che son particola di Dio,

che uscir potrò da dentro la foresta.

 

 

Priva di forma almen possiedi un nome,

tenera culla avvolg’il mio pensiero

e Verità ti disse il se e il come

ma quel segreto vive nel mistero.

 

 

 

 

 

 

LAGO D’ORTA 15-9-1991